venerdì 8 maggio 2009

Lavoro: appello della Cgil alla politica

“Evitare che le nostre città si ripieghino definitivamente su se stesse, impedire che la gente delusa rinunci alla costruzione del proprio futuro”. E’ l’appello lanciato dal segretario generale della Camera del Lavoro Territoriale di Foggia, Nicola Affatato, al direttivo della Cgil provinciale, che ha analizzato la situazione di crisi che sta vivendo il nostro Paese e che fa sentire ancor più forti i suoi effetti in un territorio come la Capitanata che già soffriva di un ritardo economico, sociale, infrastrutturale. Da Affatato è partito l’invito a “continuare e rafforzare l’impegno, che ci vede quotidianamente protagonisti in difficili vertenze in difesa del lavoro, della sicurezza, per lo sviluppo e la tutela dell’ambiente, a sostegno dei redditi e l’estensione delle protezioni sociali, per il diritto alla salute e alla cura di tutti, per le infrastrutture e l’energia pulita, per l’istruzione pubblica e la ricerca, per la legalità e per i diritti del lavoro e di cittadinanza”.

Un’occasione per portare all’attenzione della politica le priorità della CGIL sarà la prossima tornata elettorale, “con il nostro ruolo autonomo ma non neutrale – sottolinea il segretario della Camera del Lavoro -. Vorremmo che al centro del dibattito vi fossero i temi del lavoro, dell’assistenza socio-sanitaria, dello sviluppo moderno e solidale delle nostre città, della vivibilità delle periferie e dei centri storici, della legalità e della trasparenza amministrativa, del confronto democratico e della partecipazione al governo delle comunità”. Tutto questo, sostiene Affatato, “per evitare i rischi di un ritorno al passato che segnerebbe duramente la possibilità di riscatto e di progresso dei nostri territorio e, con essi, di tanta parte del Sud”.

Pur evidenziano i passi in avanti fatti sul versante della programmazione dello sviluppo – come quella di Area Vasta – la CGIL denuncia come “la creazione di nuova occupazione e l’affannosa difesa del lavoro che c’è spesso deve fare i conti con le pesanti e ingiuste ristrutturazioni e con la scarsa qualità che contraddistingue il livello dell’imprenditoria locale”.

Una provincia, la Capitanata, “dove la violenza del mal tempo delle settimane scorse è bastata a provocare allagamenti con gravi danni all’agricoltura e alle attività economiche, sia dell’Alto tavoliere che del Subappennino, con inondazioni che hanno mandato il tilt, ancora una volta, l’ancora fragile sistema infrastrutturale dei trasporti ferroviari e della viabilità provinciale sulla dorsale adriatica, isolando l’intera regione dal resto del paese”. Da anni, ricorda Affatato, “anzi decenni, vi sono progetti esecutivi e risorse disponibili sia per la diga di piano dei Limiti che per il raddoppio ferroviario sulla tratta Lesina–Termoli, potenziamento indispensabile all’intero sistema dei trasporti e della logistica della Puglia, sistema che continua ad essere notevolmente limitato da questa vera e propria strozzatura”.

Con il secondo invaso “non solo non si sarebbero sprecati milioni di metri cubi di acqua accumulandola nella nuova diga, ma evitando di aprire le paratie della diga di Occhito per far defluire l’acqua in eccesso, si sarebbe evitata l’inondazione e con essa i gravi pericoli alle comunità e gli ingenti danni alle infrastrutture e all’economia della Capitanata”. Per tutta risposta il Governo, pochi giorni fa, anziché velocizzare i tempi di realizzazione dell’invaso “ha irresponsabilmente deciso di dimezzare le risorse disponibili compromettendone, di fatto, la realizzazione”

Entrambe le priorità sono “proposte e riproposte dalla CGIL con forza e da tempo all’attenzione delle istituzioni locali e del Governo. E le nostre ragioni trovano, oggi, una drammatica conferma nella dimensione delle risorse necessarie per riparare gli ingenti subiti dal territorio, la qual cosa ci spinge ancor più a rivendicare la definitiva cantierizzazione delle opere. Così come è auspicabile il rapido avvio del progetto di Alta Capacità ferroviaria Bari–Foggia-Napoli, che avvicinerà l’Adriatico al Tirreno e la nostra regione all’alta velocità, notoriamente attestata a Napoli”. Tutto questo “con indubbi vantaggi per il sistema di mobilità di viaggiatori e merci di tutta la Puglia, in cui la Capitanata – per la progettualità di sistema realizzata – dovrà trovare adeguata integrazione”.

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